Vuoi investire in un negozio di e-commerce (electronic commerce, negozio online) senza dover spendere migliaia di euro nell’acquisto di merce?
La tua specialità è la gestione clienti e il marketing ma non hai esperienza o competenza in materia di logistica?
Hai letto che esiste il dropshipping e potrebbe essere la tua soluzione per la tua nuova attività di e-commerce?
In questo articolo ti spiegherò quanto è necessario sapere per essere a norma e non incorrere in sanzioni.
Che cos’è il dropshipping
Il termine dropshipping deriva da due verbi inglesi “to drop” letteralmente far cadere e “to ship” spedire.
Il venditore che gestisce il proprio e-commerce con il modello del dropshipping non dovrà acquistare anticipatamente il prodotto, investendo capitali che potrebbero rimanere immobilizzati a lungo.
Il suo lavoro come titolare della piattaforma di vendita consisterà, una volta individuato il proprio settore commerciale, nel pubblicizzare il prodotto, concludere la vendita e trasmettere l’ordine al fornitore.
In conclusione il dropshipping è quel metodo di commercio al dettaglio, in cui il venditore è il tramite tra fornitore e cliente finale.
La posizione di intermediario rivestita dal venditore è la conseguenza della conclusione del contratto di dropshipping concluso con il fornitore.
Il venditore assume, nei confronti del cliente consumatore, una serie di responsabilità che devono essere chiaramente espresse nel contratto stipulato con il fornitore.
Il dropshipping coinvolge tre soggetti:
- venditore
- fornitore anche detto dropshipper
- cliente
Il venditore
Qui sotto trovi in sintesi le principali attività del venditore
- Individua il proprio ambito commerciale e i prodotti da vendere
- Sceglie il fornitore da cui acquistare
- Promuove la merce nel proprio negozio on line, seguendo le strategie di marketing adatte alla fetta di mercato individuata
- Riceve l’ordine del cliente
- Trasmette l’ordine al fornitore
Responsabilità del venditore
Il venditore è responsabile:
- del ritardo o della mancata consegna
- della conformità dei prodotti alle caratteristiche pubblicizzate nel proprio negozio
- di aver accettato l’ordine di un cliente senza accertarsi della reale disponibilità del prodotto
- dei danni che il prodotto potrebbe causare al cliente o a terzi
Il fornitore o dropshipper
È il soggetto che materialmente detiene la merce in magazzino
Una volta ricevuto l’ordine da parte del venditore e si occupa dell’ imballaggio e della spedizione
Responsabilità del dropshipper
La responsabilità del fornitore non è nei confronti del cliente, il quale conclude il contratto di acquisto direttamente con il venditore. Il fornitore è responsabile del mancato rispetto del contratto di dropshipping soltanto nei confronti del venditore.
Il cliente finale, consumatore
Il cliente una volta effettuato l’acquisto con il venditore, procederà al pagamento, concludendo quindi un contratto di compravendita con quest’ultimo.
La merce, come già precisato, verrà imballata e spedita dal dropshipper con cui il consumatore non avrà altro contatto se non la ricezione dei beni acquistati.
Dopo la ricezione della merce acquistata se ci sono difformità rispetto a quanto pubblicizzato o ritardi o una mancata consegna, il cliente dovrà rivolgersi al venditore, diretto responsabile nei confronti del consumatore.
Il dropshipping è un sistema legale di vendita?
Il dropshipping è una figura contrattuale recente; per questo motivo, attualmente, non esiste una normativa di riferimento.
Ciò non pone il dropshipping in una situazione di illegalità ma trovano applicazione:
- le prescrizioni previste per i contratti in generale
- l’obbligo di rispettare la normativa in materia di commercio elettronico (di cui al D. Lgs. 70/2003, che ha recepito la Direttiva Comunitaria n. 2000/31/CE).
- I diritti dei consumatori sono invece tutelati dal Codice del Consumo (D. Lgs. 206/2005).
I vantaggi e gli svantaggi del dropshipping
Il dropshipping è un modello di business vantaggioso per gli aspiranti imprenditori. Vediamo perché
- Meno capitale richiesto rispetto a un'attività di commercio tradizionale
- Nessuna immobilizzazione di capitale
- Nessun magazzino
- Nessuna gestione dell’ inventario
- Imballaggio e spedizione sono gestiti dal fornitore
- Basse spese di gestione
- Flessibilità di gestione, il contatto con i fornitori e i clienti può essere gestito da qualunque parte del mondo con una buona piattaforma di e-commerce e una connessione a internet
- Ampia scelta di prodotti, la mancanza del pre acquisto dei prodotti permette di pubblicizzarne molti senza il rischio dell’ invenduto
Svantaggi
- Bassi margini di guadagno
- Competizione con venditori che offrono merce di scarsa qualità ma a prezzi bassissimi e intercetteranno una fascia di mercato
- La necessità di distinguersi dai concorrenti richiede impegno nella vendita di prodotti di buona qualità e nell’ offrire un buon servizio post-vendita
- Difficoltà nel tener traccia degli articoli disponibili e di quelli esauriti
- Necessità di un buon gestionale che sincronizzi la disponibilità di prodotti anche se di fornitori diversi
- Difficoltà nel coordinare la spedizione di più articoli, ordinati dallo stesso cliente e reperiti presso più fornitori, si dovrà calcolare esattamente il costo della spedizione evitando ricadute sul cliente
Il contratto di dropshipping
Come giàanticipato le parti che sottoscrivono il contratto di dropshipping sono venditore e fornitore.
Di seguito evidenzierò, a titolo esemplificativo, alcuni tra gli argomenti e clausole fondamentali di un contratto che deve tutelare tutte le parti, anche la terza parte il cliente
Il prodotto venduto
- le caratteristiche del prodotto
- Il prezzo di vendita
- La clausola di esclusiva, vantaggiosa sia per il venditore che per i piccoli artigiani produttori
La tutela del cliente
- La politica per i resi,
- La responsabilità per i prodotti difettosi,
- Il recesso del cliente
- Le modalità di consegna e dei resi della merce.
Il contratto
- La durata del contratto di dropshipping
- Le modalità e le cause di risoluzione
- Il rinnovo
La gestione dei dati personali del cliente
- L’informativa sulla privacy come previsto dal GDPR UE/2016/679 (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati)
- La Cookie policy (consenso espresso alla raccolta dei dati personali del cliente)
Obblighi dell’acquirente
- Modalità di pagamento della merce
- Modalità di reso della merce
Il dropshipping senza partita IVA
Il contratto di dropshipping descritto fino ad ora ha come parti venditori e fornitori che quali titolari di imprese, grandi o piccole, sono forniti di partita IVA.
Può quindi essere concluso un contratto di dropshipping senza essere titolari di partita IVA?
La risposta è sì a patto che sia rispettata una condizione: l’attività svolta con la modalità di dropshipping deve essere limitata nel tempo. Non più di 30 giorni nell’arco temporale di un anno.
In questo caso il venditore non dovrà emettere fattura, ma una semplice ricevuta.
Nel caso in cui il tuo modello di business invece, sia continuativo, sarà necessaria l’apertura di una partita IVA E-commerce.
Modalità e condizioni:
Il settore del commercio elettronico è regolamentato dalla Legge Bersani D. Lgs. 114/98
L’apertura della partita Iva non ha costi ma prevede una precisa procedura:
- La presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) allo sportello unico comunale, come per le altre attività commerciali
- L’iscrizione alla camera di commercio
- L’iscrizione alla Gestione Commercianti presso l’INPS
- La scelta del codice ATECO in base alla partita IVA fornita (si tratta del codice utile alla classificazione dell’attività economica), consente l’accesso alla partita IVA forfettaria per chi non eccede i limiti di fatturato annuo stabiliti dalla legge
Esempi di dropshipping
Come funziona in concreto il dropshipping?
Anna (cliente) dopo aver confrontato su vari siti le offerte per il bene che sta cercando decide di acquistare sul sito IlTuoSuperComputer un notebook.
Il sito su cui Anna acquista è gestito da Francesco (venditore).
Francesco, ricevuto l’ordine di Anna e il pagamento del notebook, lo inoltra a Camilla (fornitore e dropshipper).
Camilla imballa e spedisce il notebook a Anna.
Quando il notebook viene consegnato ad Anna purtroppo è danneggiato perchè l’imballaggio, poco accurato, non l’ha protetto durante la fase di consegna.
La responsabilità è di Francesco il venditore o di Camilla il fornitore?
Come ho cercato di chiarire nelle pagine precedenti, imballaggio e spedizione sono responsabilità del fornitore, nell’esempio di Camilla.
Quanto alle modalità di reso della merce, il rimborso del prezzo per quanto riguarda la tutela del consumatore e la responsabilità del venditore e fornitore è contenuto nelle clausole del contratto di dropshipping.
Conclusioni
Sperando di aver chiarito alcune domande e dubbi sul contratto di dropshipping, si ricorda che non si tratta di un contratto semplice da redigere sia per la complessità che per la novità della materia.
Si tratta di un contratto atipico (non regolato dal codice civile), quindi saranno gli accordi tra le parti a stabilire eventuali riduzioni di responsabilità e obblighi del venditore e del fornitore.
Nessuna attività commerciale può essere intrapresa con leggerezza, disciplinare diritti e obblighi tra le parti redigendo un contratto lineare e completo, è alla base di un business di successo.