È sempre più frequente che un’azienda decida di organizzare un evento in live streaming utilizzando canzoni originali come cover o sottofondo musicale.
Quali sono gli estremi legali per poter fare questo? In quale modo le diverse piattaforme su cui è possibile veicolare il live streaming proteggono il diritto d’autore? Quali licenze possono essere utilizzate?
Questi sono i principali quesiti che le aziende, a fronte di un evento online, si pongono affinché le diverse piattaforme non blocchino la diretta.
In particolare, procediamo con l’analisi di come trasmettere in live streaming contenuti di terze parti su due dei social media più sfruttati in questo senso, ossia Facebook e YouTube.
Come trasmettere in live streaming contenuti di terze parti su Facebook
Per procedere all’analisi del caso, facciamo riferimento ad un esempio concreto, quello del Web Marketing Festival che si è tenuto, per la prima volta, interamente online. Con l’aiuto del nostro Studio legale, l’evento ha ottenuto la licenza musicale del live Streaming della durata di tre giorni. Il WMF ha potuto così trasmettere oltre 50 brani musicali di terze parti coperti da copyright senza incorrere in sanzioni o contestazioni da parte degli autori.
In particolare, ci riferiamo ad una licenza one shot, ossia che consente all’azienda di utilizzare i brani scelti solo per le giornate dell’evento in live streaming.
Cosa accade per quanto riguarda il social media Facebook? La SIAE prevede un accordo diretto con la piattaforma social e questo consente all’azienda in questione di ottenere molto facilmente la tutela.
Per poter procedere con il live streaming è sufficiente inserire il link della pagina Facebook sulla quale avverrà la diretta.
Nel caso in cui Facebook dovesse bloccare il live streaming, perché rileva in maniera del tutto automatica una possibile violazione dei diritti sul copyright, è possibile sbloccarlo in tempo reale inserendo il codice di protocollo della licenza.
Ed è proprio ciò che è accaduto al Web Marketing Festival, nonostante la regolare autorizzazione. Infatti, nonostante il possesso della licenza, gli automatismi del Social network hanno bloccato la trasmissione, subito riattivata grazie allo staff con l’inserimento del codice protocollo.
È importante sottolineare che la licenza one shot consente l’utilizzo dei contenuti solo per le giornate dell’evento. Diversamente, per ottenere la possibilità di utilizzo anche in futuro, è possibile estendere la licenza alla versione on demand che consente lo sfruttamento per 3 mesi o un anno.
Come trasmettere in live streaming contenuti di terze parti su YouTube
Il caso di YouTube, diversamente da quanto accade su Facebook, prevede delle regole più stringenti. Procediamo per gradi.
La SIAE afferma di prevedere una tutela nel caso di utilizzo di contenuti di terze parti su YouTube a seguito della compilazione di un template con la scaletta delle canzoni che verranno suonate durante l’evento, completa di editore, autore, cantanti e di tutte le informazioni basilari relative al contenuto interessato.
Tuttavia, YouTube chiarisce all’interno della sua guida come trasmettere in live streaming contenuti di terze parti quando sono stati concessi i diritti:
“La tua trasmissione dal vivo può essere interrotta anche se hai l’autorizzazione per i contenuti di terze parti in questione o se hai limitato la trasmissione a un territorio in cui disponi di tutti i diritti necessari.
Se un titolare di diritti ha precedentemente rivendicato i contenuti nel tuo video tramite Content ID, puoi chiedergli di includere il tuo canale nella whitelist per facilitare le trasmissioni dal vivo future”.
Qual è la conseguenza di quanto stabilito da YouTube? Che anche nel caso di ottenimento della licenza da parte della SIAE, se la piattaforma riconosce nella tua proiezione della canzone una violazione, la blocca.
Si tratta di un blocco automatico? Non esattamente.
Nel caso in cui dovesse verificarsi questa eventualità, YouTube non blocca direttamente il live streaming ma chiede al titolare dei diritti della canzone originale utilizzata come cover o sottofondo del video se può bloccare direttamente la diretta o se può inserire la pubblicità al fine di far sfruttare economicamente all’autore/editore la pubblicazione.
In definitiva, per quanto riguarda il caso di YouTube, l’organizzatore dell’evento dovrebbe ottenere a monte un’autorizzazione ad essere incluso tramite Content ID nella whitelist del titolare dei diritti.
Per ogni altro dubbio relativo alla tematica in esame, il nostro team di professionisti è a completa disposizione.