Magia del marketing virale.
In pochi mesi, su Facebook, sono nati e cresciuti centinata di siti internet / applicazioni che promettono di far scoprire “chi è il tuo amore segreto”, “chi è il tuo angelo custode”, “chi è che ti segue di più”, ecc. ecc..
Sull’inattendibilità dei predetti giochi credo che nessuno di noi (e di voi) abbia dubbi. Ma non si tratta nemmeno di innocui passatempi creati solo per il vostro divertimento e per i vostri tag.
Ciò che è bene che si sappia è sotto queste stupide (perdonatemi) funzionalità delle applicazioni che scoprono chi ti ama veramente, esiste un preciso (ed a volte illegale) piano commerciale che si diffonde da sè grazie alle condivisioni virali ed allo spirito del network sociale.
Infatti, effettuando l’accesso ai siti internet che promettono di svelare i misteri grazie ad algoritmi inesistenti, il più delle volte cediamo senza accorgercene e senza acconsentire ad alcuna informativa privacy (così come prevederebbe la legge), tutti i nostri dati.
E dunque: nome, cognome, età, localizzazione e gusti (like) per effettuare una perfetta profilazione ed email per inviarvi pubblicità. E, fatto ancor più grave, anche le liste di amici e le attività degli stessi.
Tutto ciò è completamente illegale. Secondo la normativa italiana nessuno può acquisire dati personali senza aver preventivamente chiesto il consenso specifico indicandone gli usi, informando e chiedendo anche un ulteriore consenso specifico per l’invio di pubblicità via email.
E poi mi chiedo: tutti questi dati, forniti senza alcun’informativa privacy e senza alcun consenso, dove vanno? A chi vanno? Verranno ceduti a terzi?
Insomma, il rischio è chiaro: casella email intasata da posta indesiderata e possibilità che le email di spamming diventino sempre più frequenti visto che i nostri dati possono essere ceduti o venduti a terzi, oltre ad un’inaccettabile profilazione della nostra persona ed abitudini e spostamenti salvati da chissà chi e chissà dove.
Senza generalizzare e fare di tutta l’erba un fascio, scavando nel sito di una di queste applicazioni leggo testualmente: “Questa Applicazione utilizza i Dati dell’Utente per inviare a mezzo email proposte di natura commerciale relativi a servizi e prodotti forniti da terze parti o non correlati al prodotto o servizio forniti da questa Applicazione.
Questi servizi consentono di utilizzare i Dati dell’Utente per finalità di comunicazione commerciale in diverse forme pubblicitarie, quali il banner, anche in relazione agli interessi dell’Utente.
Alcuni dei servizi di seguito indicati potrebbero utilizzare Cookie per identificare l’Utente o utilizzare la tecnica del behavioral retargeting, ossia visualizzare annunci pubblicitari personalizzati in base agli interessi e al comportamento dell’Utente, rilevati anche al di fuori di questa Applicazione.
I servizi contenuti nella presente sezione permettono al Titolare del Trattamento di monitorare e analizzare i dati di traffico e servono a tener traccia del comportamento dell’Utente”.
Ancora dubbi?
Ne ho letto uno che fa: “Scopri chi ti spia segretamente”. Non cliccate, adesso la risposta già la sapete.
Ricordate: nessuno fa niente per niente. Soprattutto su internet.