Vogliamo fare la differenza.
È nata da questa volontà la scelta di agire concretamente per sostenere i nostri ideali: crediamo, infatti, che il miglior punto di partenza per azionare un vero cambiamento proiettandoci verso il futuro sia in realtà la coerenza con la nostra identità, con i nostri valori radicati.
Polimeni.Legal, per manifestare concretamente il proprio impegno sociale, mette la professionalità dei propri legali a disposizione di associazioni no-profit meritevoli di tutela, offrendo la possibilità di candidatura per consulenze Pro Bono alle realtà interessate agli ambiti che più ci stanno a cuore:
Ambiente
Educazione alla rete
Inclusione
Privacy etica
Cosa sono le consulenze Pro Bono?
Le consulenze pro-bono di Polimeni.Legal sono gratuite e messe a disposizione delle associazioni no-profit. L’espressione Pro bono publico è latina ed indica, letteralmente, un’attività prestata per il bene comune. Polimeni.Legal crede nella necessità di schierarsi, perché un supporto fatto solo di slogan non è più sufficiente. Le attività di consulenza legale gratuita possono essere considerate volontariato forense.
Come si richiede una consulenza pro bono?
- Verifica che la tua sia una delle associazioni no profit appartenenti alle categorie indicate sopra
- Accertati che la consulenza necessaria rientri tra i servizi e nelle aree di attività dello studio (Diritto di Internet, Privacy Copyright)
- Compila il form sotto, indicando la tipologia di intervento richiesto
- Attendi l’email dello studio che conferma l’incarico fissando una call oppure declina la richiesta
È legale offrire consulenza gratuita pro bono?
La possibilità per un Avvocato di operare Pro bono è contemplata da Dottrina e Giurisprudenza.
In particolare la Corte di Cassazione ha chiarito più volte la possibilità, per gli avvocati, di offrire prestazioni gratuite in determinate circostanze. Con la sentenza n. 6449/1988, ad esempio, la Suprema Corte ha chiarito la derogabilità dei minimi tariffari in caso di rinuncia al compenso totale o parziale, preventiva o successiva e realizzata in qualsiasi forma, se i motivi alla base di questa decisione sono di natura etica o sociale. Successivamente, nel 1994 con la sent. 10393, ferma restando la nullità dei patti in deroga ai minimi tariffari fuori da queste casistiche, la Corte ha enumerato i motivi di affectio, benevolentia, di ordine sociale o di convenienza.
Tante altre sentenze della Corte hanno confermato questa linea coerente, come la sentenza 16966/2005 e la 17975/2017.
Anche il Consiglio Nazionale Forense, attraverso i pareri n. 81 e n. 217 del 2005, ha chiarito come sia possibile operare Pro bono senza che sia riscontrata una lesione dei minimi tariffari posto che la gratuità delle prestazioni rese sia fondata su motivi esclusivamente etici o sociali, con conseguente esclusione della fattispecie dell’ accaparramento di clientela.
È dunque possibile operare Pro Bono.
La tua associazione no-profit necessita di una consulenza legale?
Compila il form: tra le richieste pervenute, le associazioni che ne avranno maggiore necessità saranno selezionate e contattate dai nostri legali per pianificare la consulenza pro bono.