{"id":524,"date":"2014-03-26T06:40:00","date_gmt":"2014-03-26T06:40:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.polimeni.legal\/?p=524"},"modified":"2023-05-10T08:50:16","modified_gmt":"2023-05-10T08:50:16","slug":"consulenza-legale-su-meta-tag-e-keyword-nei-siti-web","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.polimeni.legal\/articoli\/news\/consulenza-legale-su-meta-tag-e-keyword-nei-siti-web\/","title":{"rendered":"Consulenza legale su meta tag e keyword nei siti web"},"content":{"rendered":"\n

I meta-tag sono l\u2019insieme delle Istruzioni in linguaggio HTML contenute all\u2019interno delle pagine web, che forniscono varie informazioni ai motori di ricerca, tra le quali il titolo della pagina, l\u2019autore della stessa, il programma usato per la costruzione, la descrizione e le keywords (parole chiave).<\/p>\n\n\n\n

Anche i meta-tag, come i domain names, possono essere fonte di responsabilit\u00e0 per i webmaster che inseriscono all\u2019interno degli stessi parole chiave che possono comportare una violazione delle norme sulla concorrenza o una violazione del diritto al nome<\/a>.<\/p>\n\n\n\n

I meta-tag, avendo la funzione di attirare i navigatori all\u2019interno del proprio sito, rientrano pacificamente nella definizione di \u201cmessaggio pubblicitario\u201d.<\/p>\n\n\n\n

Il gi\u00e0 citato art. 19 del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, il c.d. \u201cCodice del Consumo\u201d, impone sinteticamente, ma con efficacia che \u201cla pubblicit\u00e0 deve essere palese, veritiera e corretta<\/em>\u201d.<\/p>\n\n\n\n

Esistono varie sentenze sull\u2019argomento, tra cui, esemplificando ricordiamo quella del Tribunale di Roma del 18.1.2001 che ammette la responsabilit\u00e0 di una compagnia assicurativa che annoverava tra i meta-tag del proprio sito internet il nome di una societ\u00e0 concorrente.<\/p>\n\n\n\n

\u00c8 di tutta evidenza che, se si utilizza come meta-tag un marchio altrui, questo comportamento concretizza un\u2019ipotesi di contraffazione del marchio, cos\u00ec ledendosi il bene giuridico della certezza della indicazione d\u2019origine o provenienza dei prodotti o servizi contraddistinti con un determinato segno distintivo ed ingenera, inoltre, confusione nel pubblico fonte di responsabilit\u00e0 per concorrenza sleale.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019uso dei meta-tag pu\u00f2 configurare anche ipotesi di pubblicit\u00e0 ingannevole ex art. 20 lettera b del D. Lgs. 206\/05  quando le parole chiave inserite mirano a raggirare l\u2019utente, potenziale cliente<\/em>, inducendolo in errore sul prodotto o servizio che si promette in vendita.<\/p>\n\n\n\n

Un fenomeno simile \u00e8 quello molto diffuso dell\u2019inserimento tra i meta-tag di nomi di famosi personaggi dello spettacolo specie di sesso femminile che rappresentano l\u2019oggetto delle ricerche di molti navigatori in rete, allo scopo di generare confusione nell\u2019utente ed attirare nel proprio sito (spesso pornografico) il maggior numero possibile di visitatori.<\/p>\n\n\n\n

Indubbiamente un simile comportamento, tra l\u2019altro in violazione del diritto all\u2019uso del proprio nome oltre che dell\u2019identit\u00e0 personale, non pu\u00f2 che integrare il reato di diffamazione ai danni delle celebrit\u00e0 colpite, considerata la natura (pornografica) dei siti incriminati e quindi l\u2019enorme danno anche d\u2019immagine.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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