{"id":551,"date":"2014-03-26T08:04:00","date_gmt":"2014-03-26T08:04:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.polimeni.legal\/?p=551"},"modified":"2023-05-10T08:50:16","modified_gmt":"2023-05-10T08:50:16","slug":"consulenza-responsabilita-per-i-contenuti-di-terzi-sul-web","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.polimeni.legal\/articoli\/news\/consulenza-responsabilita-per-i-contenuti-di-terzi-sul-web\/","title":{"rendered":"Consulenza responsabilit\u00e0 per i contenuti di terzi sul web"},"content":{"rendered":"\n

La particolarit\u00e0 di Internet come media di massa \u00e8 l\u2019interagibilit\u00e0 dell\u2019utente con le fonti dell\u2019informazione.<\/p>\n\n\n\n

La maggior parte dei siti Internet permette infatti all\u2019utente di promuoversi a sua volta a fonte.<\/p>\n\n\n\n

Vista anche la diffusione di software e servizi che permettono la facile implementazione di meccanismi tecnici, anche avanzati, nelle proprie pagine web, ogni sito internet dispone di un forum, un guestbook o lo spazio per commentare notizie, o, in alcuni casi, anche la possibilit\u00e0 di fare informazione scrivendo la vera e propria notizia.<\/p>\n\n\n\n

Esiste inoltre tutta una serie di siti internet che offrono, all\u2019interno degli stessi, la possibilit\u00e0 di creare uno spazio riconducibile all\u2019utente, dove mettere online liberamente i propri contenuti. E\u2019 il caso di siti che offrono spazi per crearsi un blog o ancora gallerie fotografiche, o un semplice dominio gratuito, come dominio di terzo livello di un dominio primario. Potremmo dire che ci troviamo di fronte a siti all\u2019interno di altri siti.<\/p>\n\n\n\n

La questione giuridica nasce dal tipo e dal grado di responsabilit\u00e0 che si pu\u00f2 ricondurre al webmaster del sito nel caso di forum o guestbook, ed al webmaster gestore del sito principale nel suddetto caso di \u201csito all\u2019interno di un altro sito\u201d.<\/p>\n\n\n\n

La disamina della responsabilit\u00e0 del content provider deve iniziare con il D.Lgs. del 9 Aprile 2003 n.70 che, nel disciplinare \u201caspetti giuridici dei servizi della societ\u00e0 dell\u2019informazione nel mercato interno\u201d in attuazione della direttiva 2000\/31\/CE, prende in considerazione le diverse figure di Internet Service Provider, dandone una definizione e descrivendone le varie ipotesi di responsabilit\u00e0.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019 articolo che rileva ai nostri fini \u00e8 l\u2019art. 16 che si riferisce a chi presta un servizio di \u201cmemorizzazione di informazioni fornite da un destinatario del servizio\u201d.<\/p>\n\n\n\n

In tal caso, la norma stabilisce che il prestatore non \u00e8 responsabile delle informazioni memorizzate a richiesta di un destinatario del servizio, a condizione che detto prestatore non sia effettivamente a conoscenza del fatto che l\u2019attivit\u00e0 o l\u2019informazione e\u2019 illecita e, per quanto attiene ad azioni risarcitorie, non sia al corrente di fatti o di circostanze che rendono manifesta l\u2019illiceit\u00e0 dell\u2019attivit\u00e0 o dell\u2019informazione;<\/p>\n\n\n\n

L\u2019articolo, inoltre al secondo comma dispone che \u201cle disposizioni di cui al comma 1 non si applicano se il destinatario del servizio agisce sotto l\u2019autorit\u00e0 o il controllo del prestatore.\u201d<\/em><\/p>\n\n\n\n

Appare gi\u00e0 subito chiara la distinzione di responsabilit\u00e0 tra il caso in cui un utente possa inserire direttamente <\/em>un contenuto all\u2019interno del sito del webmaster, e il caso in cui lo stesso webmaster operi una qualche moderazione<\/em> dei contenuti immessi dall\u2019utente.<\/p>\n\n\n\n

Anche l\u2019art. 17 del D.Lgs. 70\/2003 contiene un principio rilevante. Si stabilisce infatti che nella prestazione di servizi di cui all\u2019art. 16 il prestatore non \u00e8 assoggettato a nessun obbligo di sorveglianza sulle informazioni memorizzate dall\u2019utente.<\/p>\n\n\n\n

La norma per\u00f2, per essere applicata ai webmaster, necessita di una interpretazione analogica, visto che nella rubrica del succitato art. 16 si fa riferimento alle societ\u00e0 che forniscono hosting.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019orientamento di cui sopra dunque \u00e8 tutt\u2019altro che certo, anzi, in giurisprudenza e in dottrina l\u2019argomento \u00e8 molto dibattuto.<\/p>\n\n\n\n

Un\u2019ordinanza del Tribunale di Roma ha escluso la responsabilit\u00e0 del provider titolare dei server che ospitano il newsgroup non moderato.<\/p>\n\n\n\n

Si legge nella sentenza che il Provider  \u201csi limita a mettere a disposizione degli utenti lo spazio virtuale dell\u2019area di discussione e non ha alcun potere di controllo e vigilanza sugli interventi che vi vengono inseriti\u201d.<\/p>\n\n\n\n

E pare potersi estendere il principio contenuto nella sentenza citata al caso dei forum, in cui vi \u00e8 un analogo rapporto tra chi gestisce il sito e chi scrive sul forum.<\/p>\n\n\n\n

Del resto \u00e8 difficile configurare una culpa in vigilando a carico del webmaster che predispone uno spazio di discussione, senza prevedere una moderazione, anche alla luce del gi\u00e0 visto articolo 17 D.Lgs 70\/2003.<\/p>\n\n\n\n

Diversamente se si tratta di un forum in cui la moderazione \u00e8 preventiva, il webmaster o chi per lui, esercitando i diversi poteri riconosciutigli, dovrebbe intervenire per impedire l\u2019immissione di contenuti illeciti.<\/p>\n\n\n\n

Sembra simile, anche se meno chiaro, l\u2019orientamento di una recente sentenza del Tribunale di Catania in cui viene condannato  il gestore di un sito internet che ospitava e gestiva per conto di terzi pagine web in cui vi erano pubblicati alcuni scritti in violazione del diritto d\u2019autore.<\/p>\n\n\n\n

Il Giudice, nonostante l\u2019 aver specificato che il content provider \u00e8 responsabile solo nel caso in cui \u201csappia che l\u2019attivit\u00e0 o l\u2019informazione trasmessa o svolta suo tramite siano illecite\u201d, e nonostante l\u2019 aver ammesso che \u201cnon si possa imporre al prestatore di servizi un obbligo generale di sorveglianza sulle informazioni trasmesse e memorizzate n\u00e9, tanto meno, un obbligo generale di ricercare attivamente fatti o circostanze che indichino la presenza di attivit\u00e0 illecite<\/em>\u201d, condanna ugualmente il provider per non aver provato la sua posizione di mero fornitore del servizio in virt\u00f9 dell\u2019onere probatorio gravante su di lui ex art. 2697 cod. civ. (visto anche lo status di proprietario del dominio presso il quale veniva gestito e pubblicato il sito in questione).<\/p>\n\n\n\n

Riassumendo, non sembra dunque gravare sul webmaster la responsabilit\u00e0 per i contenuti immessi da terzi all\u2019interno del proprio sito internet, a meno che questi non sia a conoscenza dell\u2019illiceit\u00e0 dei contenuti, e purch\u00e8 egli provi di svolgere l\u2019attivit\u00e0 di mero fornitore del servizio, nonostante il sito, ed il dominio siano riconducibili a lui.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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